Appare sconcertante quanto avvenuto ed avviene nel campo degli affidi dei minori in forma extra familiare!!!!! Sopratutto quelli verso case famiglie o centri di “permanenza minorile”.! Il più grande centro studi e e formazione che modella e gestisce la maggior parte di queste è il CISMAI – Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’infanzia – e conta circa 100 soci fra enti pubblici e privati. L’obiettivo fondamentale del CISMAI è quello di “costituire una sede permanente di carattere culturale e formativo nell’ambito delle problematiche inerenti le attività di prevenzione e trattamento della violenza contro i minori, con particolare riguardo all’abuso intrafamiliare”.
Per esaminare il fenomeno ed il “Metodo Cismai” Bisognerebbe andare indietro al 2001, quando la Corte d’Appello di Bologna dava le prime assoluzioni ai cosiddetti ‘Diavoli della Bassa Modenese’, accusati di orge sataniche nei cimiteri, con decine di bambini seviziati, costretti a loro volta a uccidere altri bambini e berne il sangue nelle tombe. I giudici di Bologna (e poi la Cassazione) smontarono l’assurdo castello accusatorio e puntarono il dito sugli operatori che avevano ascoltato i bambini: erano stati proprio loro a suggestionare i piccoli, convincendoli man mano di cose mai accadute. Su ‘Avvenire’ di allora Giorgio Ferrari stigmatizzava il metodo del ‘disvelamento progressivo’ con cui erano stati interrogati: ‘metodo caro a un sodalizio di psicologi dell’infanzia, ampiamente utilizzato dal Tribunale di Modena’. Nove anni dopo, quando ad essere assolti dalla Corte d’Appello furono i coniugi Covezzi, genitori di quattro bimbi affidati a quei periti e alla fine diventati accusatori dei genitori, Ferrari si illuse: ‘Dei fantomatici periti dell’epoca nulla più sappiamo, né francamente desideriamo sapere…’. Invece sono i nomi tornati alla ribalta nella nuova inchiesta ‘Angeli e Demoni’ della procura di Reggio Emilia sui presunti affidi illeciti di bambini nella Val d’Enza: dopo 20 anni stesso metodo, di nuovo gli operatori della onlus piemontese ‘Hansel e Gretel’, ancora interrogatori – secondo l’accusa – manipolatori. E dietro i fatti più terribili degli ultimi decenni – i ‘Diavoli della Bassa Modenese’, ma anche il dramma di Angela Lucanto (data in adozione e desaparecida nonostante il padre, accusato di abusi sessuali, fosse stato assolto) o il quadruplice suicidio di Biella – c’erano le perizie di operatori legati a ‘Hansel e Gretel’ e associati al Cismai (Coordinamento italiano dei Servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’Infanzia), associazione di cui Gloria Soavi, psicologa e psicoterapeuta , è presidente dal 2014.
Però proprio il metodo CISMAI di ascolto dei bambini, non è considerato scientifico dalla stragrande maggioranza degli operatori.
Nei video della Bassa Modenese si vede che i piccoli sono suggestionati, indotti a raccontare di aver commesso fatti di sangue assurdi, in realtà mai avvenuti. Il nome di don Giorgio, condannato a 14 anni come ‘capo dei sanguinari’ e poi riabilitato post mortem, non era stato detto da nessun bambino; sono gli operatori dei servizi di Mirandola, in buona parte affiliati al Cismai, a farglielo dire. Così come nella inchiesta Angeli e Demoni. Punizioni fisiche e psicologiche per indurre i minori a dire il falso sui propri genitori.
Nei fatti della Bassa Modenese operatori dei servizi sociali e psicologi erano soci del Cismai o si erano comunque formati al loro metodo (lezioni Foti). Alcuni erano gli stessi oggi indagati a Reggio Emilia. E questo mi mette particolare preoccupazione se penso che solo nella provincia di Palermo il CISMAI conta 15 soci inseriti nel suo sito ufficiale. Una cinquantina in tutta la Sicilia.
Non occorrerebbe forse una commissione di verifica e controllo di questo fenomeno!!??